Beccheggio e rollio molto ridotti, considerando poi che l'esemplare
in prova ha più di 90000 km. Ottimo inserimento con pochissimo
sottosterzo, si agguanta facilmente la corda ma poi bisogna non
esagerare con l'acceleratore se no il sottosterzo di potenza la
fa da padrone. Non sarebbe male un lsd. A far scavare la ruota
interna ci vuole poco, e se non si decelera, incomincia anche
l'altra a perdere tenuta e l'avantreno allarga molto. La tenuta
guidando puliti è molto elevata, ma non è altrettanto
alta la stabilità... il retrotreno è stabile finchè
non si esita sull'acceleratore.... in tiro l'auto segue la traiettoria
impostata senza problemi, ma in rilascio, anche nel lento, il
retrotreno si scompone molto facilmente, e la situazione si normalizza
con molta difficoltà
c'è da dire però
che i pneumatici della macchina in prova non sono affatto all'altezza
(pirelli p5000 con 4 anni sulle spalle
).
Una caratteristica conosciuta sulla civic e sull'itr, che qui
si amplifica dato il passo più corto di 20 cm, le ruote
da 14" e il retrotreno probabilmente più leggero.
E' questa una caratteristica che può certo non piacere
a chi non è un pilota provetto, ma se si impara a gestire
il retrotreno si può dare del filo da torcere ad auto ben
più potenti, ma naturalmente più sottosterzanti.
Un piccolo trucco è chiudere un po' la convergenza posteriore:
l'auto diventa molto più stabile, pagando un piccolo pegno
però al sottosterzo.
Il motore è veramente fenomenale, certo bisogna tenerlo
alto, in basso la spinta non è certo quella di un tdi,
ma chi se ne frega. Nelle prime tre marce anche in salita il limitatore
ti saluta in fretta se non controlli con cura il contagiri...la
progressione è stupefacente, e la velocità assume
grandezze ben presto fuori scala. Certo non c'è la spinta
vigorosa di un turbocompresso, ma quando il signor vtec si sveglia,
c'è solo da godere.
Il cambio è secco, veloce, bello "sostanzioso",
di qualità. Difficilmente si sbaglia, è preciso
e sincero. Nell'utilizzo veloce, ma molto veloce, asseconda il
pilota accompagnando il suo movimento con un secco "tlank"
degno dell'otturatore di un cannone leggero.
E veniamo alle noti dolenti...la frenata assolutamente non è
degna dello stemma argentato posto sul paraurti anteriore.....il
pedale è molle, flaccido, non da nessun feedback e tantomeno
sicurezza. Anche quando esso ha percorso tutta la sua corsa, la
frenata è degna di una economica vettura nostrana. Inoltre
subentra una fastidiosa vibrazione dell'avantreno dovuta al congenito
difetto della deformazione dei dischi. Una torta senza ciliegina
insomma
Ma senza dubbio un'auto di qualità. Qualità e tecnologia
di alto livello, tranne quella pecca, da risolvere con un mirato
e intelligente intervento....forse sarebbe il caso di spendere
un paio di migliaia di euro sull'impianto frenante, ma il resto
è difficilmente migliorabile. Un'auto dotata di un carisma
unico, ineguagliabile, un carisma da 100000 euro. Un'auto che
si è svalutata a causa dell'ignoranza dei consumatori,
non certo per carenze nelle sue doti. Pensare che già 10
anni fa la Honda costruiva una macchina con alcune parti della
struttura e della carrozzeria in alluminio
incredibile.
Una linea unica, ma unica veramente. Il frontale basso e affusolato,
rotondeggiante. la linea morbida interrotta improvvisamente dal
piccolo lunotto retrattile verticale, che fa da atrio allo stupendo
cofano posteriore, piatto come il mare in una calma giornata di
settembre. L'alettone che arricchisce il tutto e la vista posteriore
che torna ad essere rotondeggiante e tranquilla. Non male il disegno
dei cerchi, ma qualche pollice in più non avrebbe certo
guastato. Ma in Honda hanno forse preferito mettere un pneumatico
a spalla alta che è molto progressivo nell'arrivare al
limite di tenuta, dato il bel caratterino che ha di per sé
l'auto, piuttosto che mettere pneumatici ribassati, dal limite
più alto ma meno avvertibile e lasciando in secondo luogo
l'estetica. E poi gli interni, semplici ma tutt'altro che spartani.
Il cruscotto è morbido e piacevole al tatto, bello come
non si trova oggi nemmeno sulle berline tedesche. La plancia è
essenziale ma completa. I sedili sono un'opera d'arte, non serve
una pregiata pelle per fare un buon sedile, ma un'equipe di ingegneri
alla ricerca di comodità e tenuta per il corpo. In curva
il busto è inchiodato come da un sedile di una superturismo.
Di qualità le tappezzerie, e sullo sterzo c'è un
marchio che rende orgogliosi, e che adorna l'abitacolo più
di quanto potrebbero fare radica e pelle e quant'altro....la visibilità
è buona, nonostante si stia belli bassi, si domina la strada.
E poi, se vi siete stancati del vostro coupè (difficile
comunque
), con due clack togliete il tetto e lo riponete
comodamente nel bagagliaio. Col vento nei capelli e con quello
stemma sul volante c'è solo da godere di questo piccolo
miracolo progettato in oriente agli inizi degli anni '90
un
piccolo miracolo conosciuto come Honda Civic Crx Vti. |