Motore
Potenza Max.
Coppia Max.
0-100 Km/h Velocità Max.
VTi DOHC 16V VTEC 1600cc 118 kW (160 cv) / 7600 rpm 150 Nm (15.3 kgm) / 7000 rpm 7.9 s 210 km/h
ESi SOHC 16V VTEC 1600cc 92 kW (125 cv) / 6500 rpm 142 Nm (14.5 kgm) / 5200 rpm 9.3 s 190 km/h
Honda Civic CR-X VTi [by unotetan]

Beccheggio e rollio molto ridotti, considerando poi che l'esemplare in prova ha più di 90000 km. Ottimo inserimento con pochissimo sottosterzo, si agguanta facilmente la corda ma poi bisogna non esagerare con l'acceleratore se no il sottosterzo di potenza la fa da padrone. Non sarebbe male un lsd. A far scavare la ruota interna ci vuole poco, e se non si decelera, incomincia anche l'altra a perdere tenuta e l'avantreno allarga molto. La tenuta guidando puliti è molto elevata, ma non è altrettanto alta la stabilità... il retrotreno è stabile finchè non si esita sull'acceleratore.... in tiro l'auto segue la traiettoria impostata senza problemi, ma in rilascio, anche nel lento, il retrotreno si scompone molto facilmente, e la situazione si normalizza con molta difficoltà… c'è da dire però che i pneumatici della macchina in prova non sono affatto all'altezza (pirelli p5000 con 4 anni sulle spalle…).
Una caratteristica conosciuta sulla civic e sull'itr, che qui si amplifica dato il passo più corto di 20 cm, le ruote da 14" e il retrotreno probabilmente più leggero. E' questa una caratteristica che può certo non piacere a chi non è un pilota provetto, ma se si impara a gestire il retrotreno si può dare del filo da torcere ad auto ben più potenti, ma naturalmente più sottosterzanti. Un piccolo trucco è chiudere un po' la convergenza posteriore: l'auto diventa molto più stabile, pagando un piccolo pegno però al sottosterzo.
Il motore è veramente fenomenale, certo bisogna tenerlo alto, in basso la spinta non è certo quella di un tdi, ma chi se ne frega. Nelle prime tre marce anche in salita il limitatore ti saluta in fretta se non controlli con cura il contagiri...la progressione è stupefacente, e la velocità assume grandezze ben presto fuori scala. Certo non c'è la spinta vigorosa di un turbocompresso, ma quando il signor vtec si sveglia, c'è solo da godere.
Il cambio è secco, veloce, bello "sostanzioso", di qualità. Difficilmente si sbaglia, è preciso e sincero. Nell'utilizzo veloce, ma molto veloce, asseconda il pilota accompagnando il suo movimento con un secco "tlank" degno dell'otturatore di un cannone leggero.
E veniamo alle noti dolenti...la frenata assolutamente non è degna dello stemma argentato posto sul paraurti anteriore.....il pedale è molle, flaccido, non da nessun feedback e tantomeno sicurezza. Anche quando esso ha percorso tutta la sua corsa, la frenata è degna di una economica vettura nostrana. Inoltre subentra una fastidiosa vibrazione dell'avantreno dovuta al congenito difetto della deformazione dei dischi. Una torta senza ciliegina insomma…
Ma senza dubbio un'auto di qualità. Qualità e tecnologia di alto livello, tranne quella pecca, da risolvere con un mirato e intelligente intervento....forse sarebbe il caso di spendere un paio di migliaia di euro sull'impianto frenante, ma il resto è difficilmente migliorabile. Un'auto dotata di un carisma unico, ineguagliabile, un carisma da 100000 euro. Un'auto che si è svalutata a causa dell'ignoranza dei consumatori, non certo per carenze nelle sue doti. Pensare che già 10 anni fa la Honda costruiva una macchina con alcune parti della struttura e della carrozzeria in alluminio…incredibile.
Una linea unica, ma unica veramente. Il frontale basso e affusolato, rotondeggiante. la linea morbida interrotta improvvisamente dal piccolo lunotto retrattile verticale, che fa da atrio allo stupendo cofano posteriore, piatto come il mare in una calma giornata di settembre. L'alettone che arricchisce il tutto e la vista posteriore che torna ad essere rotondeggiante e tranquilla. Non male il disegno dei cerchi, ma qualche pollice in più non avrebbe certo guastato. Ma in Honda hanno forse preferito mettere un pneumatico a spalla alta che è molto progressivo nell'arrivare al limite di tenuta, dato il bel caratterino che ha di per sé l'auto, piuttosto che mettere pneumatici ribassati, dal limite più alto ma meno avvertibile e lasciando in secondo luogo l'estetica. E poi gli interni, semplici ma tutt'altro che spartani. Il cruscotto è morbido e piacevole al tatto, bello come non si trova oggi nemmeno sulle berline tedesche. La plancia è essenziale ma completa. I sedili sono un'opera d'arte, non serve una pregiata pelle per fare un buon sedile, ma un'equipe di ingegneri alla ricerca di comodità e tenuta per il corpo. In curva il busto è inchiodato come da un sedile di una superturismo. Di qualità le tappezzerie, e sullo sterzo c'è un marchio che rende orgogliosi, e che adorna l'abitacolo più di quanto potrebbero fare radica e pelle e quant'altro....la visibilità è buona, nonostante si stia belli bassi, si domina la strada.
E poi, se vi siete stancati del vostro coupè (difficile comunque…), con due clack togliete il tetto e lo riponete comodamente nel bagagliaio. Col vento nei capelli e con quello stemma sul volante c'è solo da godere di questo piccolo miracolo progettato in oriente agli inizi degli anni '90……un piccolo miracolo conosciuto come Honda Civic Crx Vti.